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I doni dei Re Magi

Apriamo insieme gli scrigni dei Re Magi!

Nel primo c’era l’oro, un metallo prezioso. L’oro si trova in natura dentro a masse rocciose dove forma dei filoni o giacimenti auriferi (aurum è il nome latino dell’oro, da cui deriva anche il suo simbolo chimico Au).

Spesso si trova in piccole scaglie o in palline arrotondate, le famose pepite d’oro. I Magi lo donarono a Gesù come simbolo della sua importanza, per indicare il suo ruolo di Re.

    pepita

Il secondo scrigno conteneva l’incenso. Forse lo conosci per averne sentito il caratteristico profumo durante una cerimonia in chiesa. L’incenso è una sostanza di origine vegetale, per la precisione è una resina (come quella che puoi vedere sui tronchi degli alberi e che di solito finisce per appiccicarsi ai vestiti e alle mani…), che emette il suo aroma quando brucia. L’incenso si ricava da un albero che si chiama Boswellia sacra e cresce nella penisola araba, per esempio in Yemen. In passato l’incenso era un prodotto importante per il commercio in queste zone e in Africa Orientale.I Magi lo regalarono al bambino Gesù come simbolo della sua origine divina.

mirra    

E infine, l’ultimo scrigno, quello che contiene la sostanza più misteriosa, la mirra. Come l’incenso, anche la mirra è una resina derivata da una pianta, la Commiphora myrrha. Nell’antico Egitto e anche ai tempi di Gesù la mirra era usata come unguento e profumo per l’imbalsamazione, la tecnica usata per conservare i corpi dopo la morte. Secondo la tradizione, la mirra portata dai Magi sarebbe simbolo della sofferenza umana di Gesù o della redenzione dei peccati.

   

Photo credit:
Tator1982 / Foter.com / CC BY-SA
Quenerapú / Foter.com / CC BY-SA

 

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